Uomo politico e diplomatico peruviano. Laureatosi in Giurisprudenza presso la pontificia
università cattolica di Lima nel 1944, nel 1962 intraprese la carriera
diplomatica. Nel 1964 fu ambasciatore in Svizzera, nel 1969 in Unione Sovietica,
nel 1977 in Venezuela. A partire dal 1971 fu designato come rappresentante del
Perú all'ONU, facendo anche parte del Consiglio di sicurezza. Nel 1975
raccolse uno dei suoi maggiori successi diplomatici avviando le trattative a
Cipro tra greco-ciprioti e turco-ciprioti. Meno fortuna ebbe invece la sua
missione in Afghanistan del 1980, come sottosegretario generale per gli affari
politici speciali. Nel 1982 fu eletto successore di Kurt Waldheim come
segretario generale dell'ONU.
P. affrontò numerosi e complessi problemi internazionali. Il primo in
ordine di tempo fu quello della guerra delle Falkland (1982), in cui però
non fu possibile la mediazione fra le opposte intransigenze argentina e inglese.
Ad essa si accompagnarono il difficile negoziato per la risoluzione della
questione afghana, il conflitto arabo-israeliano e la guerra civile
salvadoregna. Nel 1988
P. ottenne un risultato positivo con una sua
determinante mediazione che concorse a chiudere le ostilità della lunga
guerra tra Iran e Iraq. Nel febbraio 1989 a Ginevra, l'ONU ottenne inoltre la
firma dell'accordo per il ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan.
Durante la guerra del Golfo (1990),
P. si trovò per la prima volta
a gestire un intervento armato, e non "di pace", di forze multinazionali. Il suo
primo mandato fu rinnovato e
P. fu rieletto Segretario
Generale. Nel 1992 alla scadenza del suo secondo mandato, tornò
ad occuparsi della politica del proprio Paese. Si candidň alla carica di presidente
del Perú alle elezioni del 1995, ma fu sconfitto dal candidato Alberto
Fujimori. Fu primo ministro e ministro degli Esteri (2000-2001) nel governo di
transizione guidato da Valentín Paniagua Corazao. Successivamente fu membro della
Commissione etica del Comitato Olimpico Internazionale (n. Lima 1920)